Archivi Blog

Debrecen 2012 – Mistero Pellegrini, ma l’Italnuoto c’è

Nell’ultima giornata di gara ai Campionati europei di Debrecen, la staffetta mista maschile vince per la prima volta il titolo continentale col nuovo record italiano. Argento e record anche per le ragazze. Mistero Pellegrini: è fuori dalla finale dei 400 sl.

L’Italia chiude col botto la 31.a edizione dei Campionati europei di nuoto a Debrecen, in Ungheria. La staffetta mista maschile, composta da Di Tora, Scozzoli, Rivolta e Magnini, vince uno storico oro con un tempo fantastico (3’32″80) che vale il nuovo primato italiano. Un titolo europeo che arriva pochi minuti dopo la splendida prova delle ragazze, argento sempre nella mista con Barbieri, Boggiatto, Bianchi e Mizzau.
Record italiano anche per loro (4’01″92) e bottino totale azzurro che tocca quota 18 medaglie, (6 ori, 8 argenti, 4 bronzi), il più ricco di sempre ad una spedizione europea. Record su record: sei staffette su sei sul podio e per la prima volta 6 titoli continentali conquistati. Una gran bella Italia!

CHE SUCCEDE? Fra tante luci c’è un’ombra che si allunga sull’Europeo azzurro. Federica Pellegrini manca clamorosamente, al mattino, l’accesso nella finale dei 400 stile libero. Una prestazione inspiegabile: il suo 4’14″27 è un tempo fuori da ogni schema, un crono quasi da allenamento, un vero mistero anche per i tecnici italiani.
“Ero stanca ma non mi spiego perché. Non vorrei avere qualche problema di salute perché non mi sono mai sentita così male”. Queste le parole di un’incredula Pellegrini all’uscita dalla vasca, una situazione che lo staff azzurro dovrà tenere sotto attenta osservazione. Il tempo non eccellente sui 200, un nuovo problema nei maledetti 400, tutto quando mancano solo due mesi all’Olimpiade. Di certo ci aspettavamo un avvicinamento diverso.

ORSI E MARIN Due storie diverse accomunate da un piazzamento a ridosso del podio. Marco Orsi chiude quarto la finale dei 50 sl col medesimo crono di ingresso (22″22). L’oro va a Frederick Bousquet (21″80), uno dei pochi rappresentanti della spedizione francese qui a Debrecen. Per l’azzurro, che ha avuto qualche problema fisico nel mese di marzo, è stato un Europeo di rodaggio: tempi non entusiasmanti (ai primaverili nuotò i 50 in 22″00, prendendosi il pass per Londra) e comunque una medaglia d’argento messa in valigia, quella della 4×100 sl.
Torna a casa a mani vuote, invece, Luca Marin, che inseguiva più che un metallo il tempo limite per l’Olimpiade. Nella finale dei 400 misti, dominati dal solito Lazslo Cseh (4’12″17), il siciliano migliora di pochi decimi il crono del mattino e finisce in quinta piazza (4’16″46). L’ultima chance per andare ai Giochi resta il trofeo Settecolli (17-19 giugno).

STAFFETTE L’indicatore più valido sullo stato di salute di un movimento natatorio, al di là del singolo fuoriclasse, viene fuori dalle staffette. L’Italia sta bene e si vede: nelle sei gare a squadre il bilancio parla di 2 ori, 3 argenti e 1 bronzo!
Si chiude alla grande con le staffette miste. Le ragazze reggono il confronto per almeno 3/4 di gara con una Germania tosta: Arianna Barbieri (1’00″83) apre bene le danze nel dorso, Chiara Boggiatto (1’08″51) conferma il buon passo sui 100 rana più che sulla doppia distanza, Ilaria Bianchi (57″45) sfoga in acqua la rabbia per la squalifica nella gara individuale dei 100 farfalla. Le tedesche (3’58″43 il crono finale) prendono il largo solo dopo l’ultimo cambio, quando schierano la vicecampionessa europea dei 100 sl Britta Steffen. Alice Mizzau (55″13) fa il suo e si prende la terza medaglia di questo europeo, sempre presente in tutte le staffette azzurre. Brava lei, brave tutte a cancellare un record italiano di 3 anni fa ottenuto con costumi gommati.
L’atto conclusivo del campionato è la staffetta mista maschile e anche qui la lotta è fra Italia e Germania. Mirco Di Tora (54″40) sfida Meeuw (argento nella gara individuale) e ne esce vincitore. È l’inizio che serviva, Fabio Scozzoli (59″38) può allungare con la rana, ma il capolavoro lo fa Matteo Rivolta (51″24), il più veloce nella frazione a delfino, anche dell’ungherese Cseh. Chapeau! A Filippo Magnini (47″78) bisognava consegnare una situazione non compromessa: può partire primo e condurre in porto il sesto oro azzurro diventa quasi una formalità. Sei ori in un Europeo, qualcosa mai fatto prima dall’Italia, come mai prima di oggi era arrivato il titolo nella staffetta mista.

BILANCIO Tanti record, tanti atleti nuovi che si affacciano con determinazione sulla scena internazionale. L’Italnuoto cresce, cambia, forse scopre finalmente un delfinista di livello. Tante buone cose che vanno contestualizzate: l’Europeo non è l’Olimpiade, un Europeo preolimpico, poi, lascia tanti spazi aperti in cui i nostri si sono fiondati. Si torna a casa con un medagliere triplicato rispetto all’ultima edizione dei Campionati europei, questa Italia non vale il triplo, ma qualcosa si è mosso.

Il sito ufficiale della manifestazione

Il sito della Len (Ligue Européenne de Natation)

 Riccardo Marchese
(per Vavel Italia)

Debrecen 2012 – Italnuoto da record

I podi diventano 16, mai l’Italia aveva raccolto tanto ad un Campionato europeo: oggi Pellegrini oro nei 200 stile, argento per Scozzoli nei 50 rana, Barbieri nei 50 dorso e per la staffetta 4×200 sl maschile. Bronzo per Rivolta nei 100 farfalla.

Doveva essere il giorno dell’Italia e così è stato. Cinque podi in un pomeriggio solo, il più ricco d’azzurro in questi Campionati europei di nuoto di Debrecen. Cinque medaglie che portano il bottino italiano a quota 16, un totale mai raggiunto prima ad una rassegna continentale. Il sacco tricolore più pesante di metalli era quello con su scritto Budapest 2006, col doveroso distinguo che allora si trattò di un Europeo messo al centro del calendario e non preolimpico come questo. Va detto per non fomentare trionfalismo, anche se i motivi per abbozzare più di un sorriso ci sono.

FEDE – Secondo oro europeo consecutivo per Federica Pellegrini nella gara in cui ormai domina da cinque anni a tutti i livelli. Il suo regno nei 200 stile cominciò a Pechino 2008 e tutti speriamo possa estendersi anche Oltremanica. Il tempo non è eccezionale (1’56″76), ma il suo allenatore Claudio Rossetto aveva già spiegato il tipo di lavoro svolto: scarico minimo perché Debrecen è solo una tappa di passaggio. E un oro lungo il passaggio non si butta mai. Brava e sfortunata l’altra azzurra in finale, Alice Mizzau (1’58″39), che chiude quarta e manca il pass olimpico per solo 6 centesimi. Medaglie per la tedesca Lippok (argento dopo la solita fuga con crollo vertiginoso, sotto i colpi della rimonta di Federica, nell’ultimo 50) e per la francese Cyrielle Etienne.

BARBIERI – Podio, pass olimpico e record italiano nei 100 dorso, miglior prestazione italiana in tessuto e ancora medaglia d’argento oggi sulla distanza più corta. La rivelazione dell’Europeo per l’Italia è Arianna Barbieri (28″31), ventitreenne padovana di stanza a Bologna. Nella finale dei 50 dorso si ferma a 6 centesimi dal titolo continentale della spagnola Peris Minguet (28″25), con un pizzico di rammarico per non essere stata più cattiva (lei non usa proprio la stessa parola…). Quinto posto per Carlotta Zofkova (28″72), altra bella sorpresa (già sesta nei 100) che dalla sua ha la carta d’identità (classe ’93). Il futuro del dorso azzurro è molto rosa.

RANA – Non sono specialità olimpica, ma sono la gara del suo primo oro. Fabio Scozzoli ci teneva molto a confermare il titolo conquistato, due anni fa a Budapest, nei 50 rana. Per questo, quando esce dalla vasca con un argento al collo, non ha propriamente la faccia della felicità. Neppure il tempo (27″49) può risollevare l’umore, però il discorso è sempre lo stesso: la forma massima non può esserci ora, perché fra due mesi si torna in vasca per una gara attesa quattro anni. L’oro va allo sloveno Dugonjic (27″32), bronzo al greco Samilidis che beffa per un solo centesimo l’azzurro Mattia Pesce (27″65 con arrivo molto lungo).

STAFFETTA – C’era una volta la 4×200 italiana che dominava in Europa e saliva sul podio all’Olimpiade. Una staffetta capace di restare sul tetto del vecchio continente per ben 5 edizioni consecutive dei campionati europei. Due anni fa, sempre qui in Ungheria, si consumò la fine di un ciclo: fuori dal podio. Oggi, anche se va fatta la tara per le assenze di Francia e Russia, si torna alla medaglia. Un argento costruito da un quartetto compatto: parte bene Gianluca Maglia (1’48″56), azzarda Riccardo Maestri (1’47″87) con un passaggio da brividi, gestisce Samuel Pizzetti (1’48″26), conclude con lo schema classico Filippo Magnini (1’48″41), che gioca al gatto col topo con Cseh: si fa riprendere, gli resta accanto e sfruttando la sua velocità di base, lo saluta all’ultima vasca. L’Italia chiude in 7’13″50, un crono che non lascia spazio a sogni futuri. Oro per la Germania di Biedermann (7’09″17), bronzo per i padroni di casa ungheresi.

RIVOLTA – Chiudiamo con la medaglia che aveva aperto la splendida giornata azzurra. Matteo Rivolta (52″40), da matricola, sale sul podio dei 100 farfalla, prendendosi – parole sue – il primo posto fra gli umani. La lotta per il titolo è affare a due fra il serbo Milorad Cavic (l’uomo che andò vicinissimo a battere Phelps a Pechino 2008, anzi per qualcuno riuscì a batterlo) e l’ungherese Laszlo Cseh (già due ori qui e domani si prenderà il terzo nei 400 misti). La spunta il serbo in 51″45, e la piscina di Debrecen resta per il secondo giorno su sei senza inno da cantare. Rivolta è terzo con gran rammarico per quei 4 centesimi che lo separano dal tempo minimo per Londra.

DOMANI Giornata conclusiva dell’Europeo con Federica Pellegrini impegnata nei 400 sl, e con le due staffette miste da cui è lecito attendersi qualcosa di buono. Sarà finale anche per Marco Orsi (22″22) nei 50 sl, terzo crono totale. Infine, Luca Marin è chiamato all’ennesima prova di riscatto di una carriera che ha preso, da tempo, la strada del declino.

Il sito ufficiale della manifestazione

Il sito della Len (Ligue Européenne de Natation)

Riccardo Marchese
(per Vavel Italia)

Debrecen 2012 – Magnini torna re dei 100

Agli Europei di nuoto in Ungheria, Filippo Magnini (48″77) batte tutti nella gara regina dello stile libro e torna ad un oro individuale dopo cinque anni. Negli 800 medaglia d’argento per Gregorio Paltrinieri, battuto dall’ungherese Kis. 

Dedicata a chi lo aveva dato per finito – dice lui – e anche ai tanti – aggiungiamo noi – che ormai lo indicavano come “il fidanzato di”. Filippo Magnini ha ancora il respiro reso affannoso dalla fatica, ma lo sfogo, pronto da tempo, è lecito ed immediato. Cinque anni dopo Melbourne, in un contesto profondamente diverso (allora era un mondiale, questo un Europeo ricco di rinunce), re Magno torna a colpire. Torna a rimettersi al collo la medaglia d’oro in una gara individuale, nella sua gara, quei 100 stile dominati per un quadriennio (4 ori fra europei e mondiali dal 2004 al 2007).

LA GARA “Il vero campione è quello che vince anche quando non è il più forte”, pure questo è Magnini. Oggi, quindi, a ben vedere c’è qualcuno che la medaglia l’ha persa. Il suo nome è Amaury Levaux, francese capace di nuotare i 100 in 48″52 in semifinale. Ma la sfida che vale il podio era oggi pomeriggio: partenza a razzo dell’altro francese, il campione olimpico Alain Bernard, Leveaux già fatica, mentre Filippo vira penultimo in 23″77. Ma la fama della sua vasca di ritorno ormai lo precede. Magnini risale e rimonta, rimonta e risale, risucchia gli avversari e quando accende la sua turbo-gambata non si può riprenderlo. Tocca primo in 48″77, davanti a Bernard e al romeno Trandafir. Il tempo non resterà nella storia (lo scorso anno a Shanghai, quando fu eliminato in semifinale, Magnini nuotò in 48″50), mentre un ritorno da 25 secondi netti, quello sì che non si vedeva da tanto e lascia ben sperare (pensate che a Montreal, nel 2005, quando realizzò il suo miglior crono, ritornò in 24″98). Migliorare il passaggio e tenersi questo ritorno, la ricetta olimpica che garantirebbe un sogno.

PALTRINIERI L’oro di Magnini ma non solo. L’Italia tocca quota 11 medaglie a due giornate dalla fine degli Europei, un bottino che potrebbe far cadere il record di 15 podi ottenuti in piscina a Budapest 2006. Firma anche sugli 800 Gregorio Paltrinieri (7’52″23), che non sarà brillante come nei 1500 ma porta a casa un luccicante argento. Titolo per l’ungherese Kis (7’49″46), battuto l’altro ieri ma troppo più veloce nello sprint finale oggi. Chiude quinto Gabriele Detti (7’56″16) che migliora il proprio personale. Di questi due diciottenni ne sentiremo parlare a lungo.

NO PASS Delusione per Silvia Di Pietro nella finale dei 100 farfalla. L’azzurra tenta il tutto per tutto, rischia il passaggio veloce, sembra pagarlo, poi reagisce ma lascia sull’arrivo decimi preziosi che le avrebbero messo al collo una medaglia e in tasca un biglietto per Londra. Chiude quarta in 58″95, oro per la norvegese Snildal (58″04).

DOMANI Può essere il giorno dell’Italia. Tante davvero le carte da giocare, prima di tutte il jolly Pellegrini, che entra nella finale dei 200 sl col miglior crono per distacco (1’57″81). Dietro di lei la sorprendente Alice Mizzau, oggi seconda in 1’58″85, suo nuovo personale. E sono tante anche le atlete che si migliorano: Arianna Barbieri domina le semifinali dei 50 dorso, stabilendo con 28″30 la miglior prestazione italiana con costume in tessuto. Sesto tempo d’ingresso e primato personale per Carlotta Zofkova (28″65).
Si ferma ad un solo centesimo dal suo migliore Mattia Pesce (27″63) nei 50 rana. In finale con lui anche Fabio Scozzoli (27″73). Avanza nei 100 farfalla Matteo Rivolta (52″52) che peggiora di poco il tempo del mattino (52″43). Per lui l’obiettivo è vicino: 52″36 per staccare il pass olimpico. Infine, non è in buona forma, ma entra allo stesso modo in finale – col sesto tempo – Sebastiano Ranfagni nei 200 dorso (1’58″86).

Il sito ufficiale della manifestazione

Il sito della Len (Ligue Européenne de Natation)

 Riccardo Marchese
(per Vavel Italia)

Debrecen 2012 – Ragazze d’oro!

Grande giornata per l’Italia agli Europei di nuoto in Ungheria: la staffetta 4×200 sl femminile vince il titolo europeo con una super Pellegrini e vola a Londra. Argento per Arianna Barbieri e Mirco Di Tora nel dorso. Ilaria Bianchi pass olimpico e squalifica nei 100 farfalla.

Tre medaglie per arrivare a quota nove, ugualmente distribuite nel medagliere azzurro. Tre ori, tre argenti e tre bronzi, ma soprattutto la consapevolezza che qualcosa si muove, che le giovani leve sono quasi pronte per quel cambio generazionale atteso da tempo.

STAFFETTA – Alice Mizzau, Alice Nesti e Diletta Carli (quest’ultima 16 anni!) sono il futuro. Aggiungi una fuoriclasse e il gioco è fatto! L’Italia femminile scopre una staffetta vincente, la 4×200 stile libero a cui si chiedeva la qualificazione olimpica. Arriva quella e qualcosa in più: una medaglia d’oro europea (7’52″90 il crono) con tanto di dominio sull’Ungheria padrona di casa, un successo costruito sull’1’55″33 lanciato di Federica Pellegrini, ma anche sulla compattezza dell’intero gruppo (ottima Alice Mizzau al suo personale in prima frazione). Una vittoria con brivido, per quel cambio alla fine con tempo di reazione 0.00, quel piede di Federica che resta attaccato al blocco e va via solo quando deve. Un rischio che si poteva evitare – che si dovrà evitare in futuro – ma oggi va benissimo così, anzi, ha solo aggiunto un po’ di suspense in più ad una gara già in sé adrenalinica.

DORSO – Solo cose buone. La giovane Italia risplende anche negli occhi chiari di Arianna Barbieri, ieri qualificatasi all’Olimpiade, oggi argento nei 100 dorso con l’ennesimo buon tempo (1’00″54) di questo Europeo ungherese. Vince la tedesca Mensing (1’00″08), francamente ancora troppo lontana, quindi, fare di più proprio non si poteva. Nuota a buoni livelli ma manca il pass olimpico Carlotta Zofkova (classe ’93), sesta con un tempo leggermente più alto di quanto nuotato ieri (1’01″01).
Non è un ragazzino invece Mirco Di Tora, secondo nei 50 dorso col nuovo miglior tempo italiano nuotato con costume in tessuto (24″95). Un curriculum già lungo quello del ferrarese, che si allena a Bologna insieme ad Arianna Barbieri, a cui oggi si aggiunge la sua prima medaglia individuale a livello internazionale. L’oro è andato all’israeliano Kopelev (24″73), mentre sul terzo gradino del podio salgono addirittura in tre a pari merito: il francese Gandin, l’altro israeliano Barnea e l’ungherese Bohus.

AZZURRI Grande amarezza per la squalifica di Ilaria Bianchi nella semifinale dei 100 farfalla. Dopo aver stampato un fantastico 58”31 al mattino, che le era valso il record italiano con costume in tessuto, ma soprattutto la qualificazione olimpica, al pomeriggio c’è la squalifica per subacquea troppo lunga. Avanza nella stessa gara Silvia Di Pietro che domani in finale proverà a scendere sotto la soglia che vale l’Olimpiade (oggi 58″84, serve 58″60).
Conferma il suo livello nei 200 farfalla Francesco Pavone, sesto in 1’57”07, un tempo molto simile a quanto nuotato in semifinale ieri, che non basta però per andare all’Olimpiade. Doppietta sulla distanza per la coppia ungherese Cseh (1’54”95) e Bzico.
Non si migliora e non stacca il pass per Londra neppure il diciannovenne Flavio Bizzarri nella finale dei 200 rana. L’azzurro chiude quinto in 2’12”47, nella gara che conferma il titolo europeo per l’ungherese Daniel Gyurta (il suo 2’08”60 vale il nuovo record dei campionati).

IL RESTO Ungheria sugli scudi anche in apertura di questa quarta giornata di gare: Boglarka Kapas vince, un po’ a sorpresa,  gli 800 stile libero (8’26”49 il suo tempo) battendo la più accreditata francese Balmy e l’altra ungherese Risztov. Ottavo posto finale per l’azzurra Martina De Memme (8’38”66). Uno-due micidiale per le padrone di casa che in meno di cinque minuti raddoppiano: nei 200 misti Katinka Hosszu (2’10”84) bissa a livello personale il titolo già conquistato sui 400. Argento per la britannica Allen e bronzo ancora per l’Ungheria con Verraszto.

DOMANI Sarà il giorno di Pellegrini e Magnini. Federica, dopo le medaglie in staffetta, esordirà a livello individuale nei 200 sl (batterie al mattino). Filippo, invece, sarà impegnato al pomeriggio nella finale dei 100 sl a cui arriva col secondo tempo d’ingresso (48″84). Grandi attese anche nel mezzofondo: la sorpresa dei 1500 Gregorio Paltrinieri e l’altro promettente minorenne del clan azzurro, Gabriele Detti, puntano a far saltare il banco nella finale degli 800.

Il sito ufficiale della manifestazione

Il sito della Len (Ligue Européenne de Natation)

Riccardo Marchese
(per Vavel Italia)

Debrecen 2012 – Paltrinieri superbo: oro e Londra

Agli Europei di nuoto, il giovanissimo Gregorio Paltrinieri vince d’autorità i 1500 stile libero. Il suo stratosferico 14’48”92 vale anche il pass olimpico ed è il record italiano con costumi in tessuto. Biglietto per Londra anche per la dorsista Arianna Barbieri.

Stavolta la storia dell’Europeo minore, con tanti assenti in preparazione dell’Olimpiade, conta poco. Perché quando parla il cronometro è legge! Gregorio Paltrinieri ha vinto i 1500 stile libero con un tempo da far impallidire: 14’48″92, a soltanto 64/100 dal record italiano di Federico Colbertaldo, ottenuto però con costume gommato ai Mondiali di Roma nel 2009. Un tempo pazzesco nuotato da un ragazzo che ancora deve compiere 18 anni e ancora non li avrà compiuti durante la sua estate londinese. Perché oltre all’oro europeo, conquistato davanti agli ungheresi Gergo Kis e Gergely Gyurta, Paltrinieri si è preso uno strameritato pass olimpico. Obiettivo non raggiunto dall’altro azzurro in gara, Samuel Pizzetti, quarto in 15’09″83  (serviva avvicinare i 15′ netti).

LA GARA Il capolavoro di Greg – come lo chiamano gli amici – è un esempio di continuità e brillantezza: sempre costante attorno ai 29 secondi e mezzo per ogni 50 metri, sempre efficace e alto sull’acqua. Con un passo del genere da subito, si va in fuga. Il vantaggio cresce e anche la convinzione sale. Bracciata dopo bracciata. C’è da temere il ritorno di Gergo Kis, atleta di casa e medaglia di bronzo sulla distanza ai mondiali di Shanghai un anno fa. L’ungherese infatti ci prova, ma se Paltrinieri non cala, tutto diventa inutile. Ed oggi di mollare, anche un solo centimetro, non se ne parla. Kis resta lontano e lo sprint finale dell’azzurro conferma che di energie ce ne sono ancora. Vittoria con record dei campionati, terzo tempo nuotato quest’anno. Chiedere di più non avrebbe senso.

DORSO Ma la giornata positiva per il nuoto tricolore ha anche il volto incantevole di Arianna Barbieri. La dorsista azzurra stacca già al mattino, durante le batterie, il suo biglietto per Londra, destinazione Olimpiade. Nei 100 dorso ferma il cronometro a 1’00″22 che diventa anche il nuovo record italiano (precedente 1’00″89 di Elena Gemo, gommato). Prestazione eccezionale bissata subito dopo da Carlotta Zofkova (1’00″76 mancato di pochissimo il pass olimpico) e ripetuta da entrambe le azzurre al pomeriggio per centrare l’ingresso in finale (con tempi leggermente più alti).
Ottima anche la giornata di Mirco Di Tora che ottiene il secondo miglior tempo di ingresso nella finale dei 50 dorso (25″23), dopo essere stato il migliore al mattino (25″18, nuovo personale con costume in tessuto).

AZZURRI  Non male Chiara Boggiatto, settima nella finale dei 100 rana con un tempo (2’08″82) che può aprire scenari interessanti nella gara a lei più congeniale, quella dei 200. Oro alla tedesca Poewe (1’07″33). Da una veterana ad una giovanissima: Alice Mizzau (classe ’93) è ai piedi del podio nei 100 sl con il suo nuovo primato personale (55″03). Vittoria e secondo oro europeo qui a Debrecen per la svedese Sjoestroem (53″61).
Brutto passo indietro, invece, per il livornese Federico Turrini, ottavo nei 200 misti. Sotto i 2 minuti agli Assoluti Primaverili, quando aveva avvicinato il limite olimpico, qui in Ungheria non è riuscito a ripetersi. Il 2’01″17 della semifinale è peggiorato (2’02″50) nella finale vinta dall’idolo di casa Lazlo Cseh (1’56″66).
Infine, il ripescato Alex Di Giorgio chiude al settimo posto nei 200 sl (1’49″45). Titolo europeo per il tedesco Biedermann (1’46″27) davanti al francese Leveaux.

DOMANI La finale degli 800 sl femminile non vedrà in acqua Alessia Filippi, che ha chiuso al nono posto le qualificazioni (prima delle escluse con 8’41″51) beffata dalla compagna Martina De Memme (ottava in 8’41″46).
Le attese sono per i nostri tre dorsisti, ma anche per Flavio Bizzarri, altro classe ’93, qualificato alla finale dei 200 rana col quinto tempo, nonché suo nuovo primato personale (2’12″03). Migliora sé stesso anche Francesco Pavone: 1’57″05 è il quarto tempo totale delle semifinali dei 200 farfalla. Per entrambi, più che una medaglia, l’obiettivo sarà il tempo limite per la qualificazione olimpica. 

Il sito ufficiale della manifestazione

Il sito della Len (Ligue Européenne de Natation)

Riccardo Marchese
(per Vavel Italia)

Debrecen 2012 – Rana azzurra: Scozzoli oro, Pesce 3°

Nella seconda giornata dei Campionati europei di Debrecen, l’Italnuoto conquista altre due medaglie. Nei 100 rana Fabio Scozzoli è oro col tempo di 1’00″55, davanti all’ucraino Dymo e all’altro azzurro Mattia Pesce (1’00″93). Male Alessia Filippi nei 200 dorso.

Due medaglie da aggiungere al bottino azzurro, il primo oro per far battere le mani a tempo sulle note dell’inno italiano, scena ormai classica che ci auguriamo di rivedere più volte qui a Debrecen nell’Ungheria orientale.

RANA Per la prima, intanto, ci ha pensato Fabio Scozzoli, nuovo campione europeo dei 100 rana. Nell’albo d’oro il suo nome verrà dopo quello di Alexander Dale Oen, il ranista norvegese (campione europeo e mondiale in carica) scomparso prematuramente il 30 aprile scorso. A lui Fabio Scozzoli aveva promesso di rendere omaggio con un podio. A lui dedica la sua prima medaglia d’oro in vasca lunga su questa distanza: “Oggi l’oro è per Alexander, con cui ho condiviso tutti i miei successi“. A Budapest, a Shanghai, a Stettino. Sempre sul podio insieme. Come oggi in fondo…
Dietro Scozzoli (1’00″55, tempo non eccellente) si piazza l’ucraino Valeriy Dymo, mentre anche il bronzo è azzurro. Terzo ma senza gioia chiude Mattia Pesce, più rabbuiato per il crono, che non gli permette di avvicinare il sogno olimpico (1’00″93 oggi, serve almeno 1’00″45), che contento per la prima medaglia internazionale a livello assoluto.

FILIPPI Ecco l’unica nota negativa della giornata. Alessia Filippi è settima nella finale dei 200 dorso – specialità nella quale ha guadagnato il pass olimpico – con un crono (2’11″20) e una prestazione non incoraggiante. L’atleta romana passa a metà gara lentissima, ma non ha ancora (o forse non più) la capacità di rimonta nelle ultime vasche. Difficile, infatti, che un’atleta della sua esperienza, anche se da poco rientrata nel nuoto ad alto livello, non riesca a tenere riferimenti in acqua. Il titolo va alla francese Castel (2’08″41). Domani sugli 800 sl un test importante per Alessia, per capirne di più sul suo stato di forma.

AZZURRI – Non lascia nulla di intentato Mirco Di Tora nella finale dei 100 dorso: azzarda il passaggio, lotta per le medaglie, ma alla fine cede e chiude “sbarellando” al quinto posto (54″78). Oro per il greco Grigoriadis (53″86).
Bene le ragazze impegnate nella finale dei 50 farfalla: Silvia Di Pietro è quinta (26″44), Ilaria Bianchi settima (26″55) nella gara vinta dalla svedese Sjoestroem (25″64). Per entrambe le azzurre si tratta del nuovo primato personale con costumi in tessuto, chissà che sulla doppia distanza non si possa avvicinare il tempo limite per volare a Londra (i 50 non sono distanza olimpica).

IL RESTO – Nei 50 farfalla, unica finale di giornata senza italiani protagonisti, arriva il secondo titolo europeo consecutivo per lo spagnolo Munoz Perez (23”16) che precede il francese Bousquet e il bielorusso Tsurkin. Nei 200 dorso malinterpretati da Alessia Filippi vince la francese Castel (2’08″41).

DOMANI – Eliminatorie come sempre al mattino, ma il gioco per le medaglie è al pomeriggio. Nella finale dei 1.500 sl gli azzurri Samuel Pizzetti e Gregorio Paltrinieri arrivano con i due migliori tempi delle batterie. A loro il compito di arricchire il medagliere azzurro. Difficile che possano fare altrettanto Alice Mizzau, in finale nei 100 stile libero col primato personale (55″07), Chiara Boggiatto, settimo crono nelle semifinali dei 100 rana (1’08″87) e Federico Turrini, ultimo tempo d’accesso per l’atto conclusivo dei 200 misti (2’01″17).

Il sito ufficiale della manifestazione

Il sito della Len (Ligue Européenne de Natation)

Riccardo Marchese
(per Vavel Italia)

Debrecen 2012 – Tre medaglie per cominciare

A Debrecen, in Ungheria, l’Italia raccoglie tre medaglie nelle prime quattro finali dei Campionati europei di nuoto. Bronzo per Samuel Pizzetti nei 400 stile libero, a podio le due staffette veloci: argento per gli uomini, bronzo per le donne.

Da Eindhoven a Debrecen, dai tuffi al nuoto, Europei nati insieme ma costretti a lasciarsi per problemi economici. Lo scenario iniziale di questa 31.a edizione dei Campionati europei di nuoto e discipline acquatiche doveva essere infatti unico, ad Anversa, in Belgio. Poi un buco di quasi mezzo milione di euro ha costretto alla diaspora, ed ecco il nuoto tra le corsie trovare accoglienza qui in Ungheria. Dopo Budapest 2010, che seguiva a distanza di solo 4 anni un altro europeo sempre nella capitale ungherese, si arriva a Debrecen, seconda città magiara per popolazione, centro che già ospitò una rassegna continentale nel 2007 ma in vasca corta.
Europeo di primavera, questo, come capita nell’anno olimpico, con tanti atleti assenti e con tanti big alla ricerca della forma migliore per l’evento clou del quadriennio. Quindi per chi c’è si aprono spazi interessanti e l’Italnuoto, da sempre, preferisce esserci. Quattro finali ed ecco tre medaglie, un buon inizio.

PIZZETTI – Si parte con Samuel Pizzetti che fa gare di vertice nei 400 stile libero, storica riserva di medaglie tricolori. Ai 350 metri l’azzurro è ancora avanti a tutti, ma proprio dall’ultima virata esce molle e deve arrendersi al rush finale del tedesco Paul Biedermann (3’47”84), al suo primo titolo europeo sulla distanza. Passa anche l’ungherese Gergo Kis (3’48”09) che va all’argento, mentre Pizzetti chiude terzo in 3’48”66, tempo un secondo più alto del minimo richiesto dalla Fin per andare a Londra (ma a questo punto potrebbe anche esserci uno sconto).

STAFFETTE –  Se gli assenti hanno sempre torto, chi ne approfitta non può certo farsene una colpa. Così, come quattro anni fa ad Eindhoven, quando arrivò l’argento, anche l’Italia delle donne si scopre veloce e si mette al collo un bel bronzo, impreziosito dal nuovo record italiano (3’39″84). È vero, mancavano Gran Bretagna, Olanda e Francia ma oggi avrebbero comunque dovuto sudare per stare davanti al quartetto italiano, lanciato splendidamente da Alice Mizzau (classe ’93) e Federica Pellegrini, completato da Erica Buratto e Erika Ferraioli. Una medaglia prontamente bissata dagli uomini che allo scorso Europeo uscirono dal podio dopo anni di dominio. Ci risalgono oggi nonostante l’assenza di Luca Dotto, messo ko da un problema alla schiena. Andrea Rolla, Marco Orsi, Michele Santucci e Filippo Magnini risalgono fino al secondo posto (tempo di 3’14″71), battuti solo dalla Francia, che dopo anni di sconfitte, quasi sempre clamorose, trova l’oro nella staffetta veloce.

IL RESTO Nell’altra finale di giornata, i 400 misti donne, doppietta ungherese: oro per Katinka Hosszu (4’33”76) e argento per l’avvenente Zsuzsanna Jakabos. Bronzo alla ceca Zavadova, mentre le due azzurre Pirozzi e Polieri chiudono rispettivamente al 6° e 7° posto, anche se i tempi sono notevolmente diversi. Stefania Pirozzi ferma il cronometro a 4’43”72, avvicinando il tempo degli assoluti e il limite olimpico, male invece Alessia Polieri, un 4’48”72 che conferma la crisi della giovane nuotatrice azzurra.

DOMANI Occhi puntati sulla finale dei 100 rana con due azzurri attesi protagonisti. Oltre a Fabio Scozzoli, ha fatto benissimo in semifinale Mattia Pesce (1’00″72, secondo miglior crono d’ingresso a solo 27/100 dal pass olimpico). Chissà che non possa puntare ad una medaglia anche Alessia Filippi nei 200 dorso, quarto tempo in semifinale con 2’10″89. Obiettivo finale centrato anche per Silvia Di Pietro (26″61) e Ilaria Bianchi (26″65) nei 50 farfalla e per Mirco Di Tora (54″88) nei 100 dorso.

Il sito ufficiale della manifestazione

Il sito della Len (Ligue Européenne de Natation)

Riccardo Marchese
(per Vavel Italia)

Rewind 2010 – Un anno di sport

Riviviamo le più belle emozioni dell'anno che sta finendo. Un anno di grandi vittorie ma anche di profonde delusioni per lo sport azzurro.

Francesca Schiavone in lacrime dopo la conquista del Roland Garros.Salutiamo il 2010, anno olimpico e mondiale. Anno – come tutti gli altri del resto – ricco di sofferenze e gioie legate alla passione sportiva.
Si era partiti – e male – da Vancouver, XXI Olimpiade invernale. Si era partiti perdendo le certezze di Torino2006, smarrito il pattinatore Enrico Fabris (vero eroe 4 anni fa) ci siamo aggrappati a Giuliano Razzoli: oro nello slalom e unico titolo conquistato in terra canadese. Il proverbiale coniglio dal cilindro che salva la spedizione azzurra, nonostante un notevole ridimensionamento nel medagliere (da 11 a 5 podi).

Il momento più atteso dell’anno è il mondiale di calcio sudafricano. Ci si arriva fra un cucchiaio di legno nel 6Nazioni (l’ottavo in 11 edizioni), un Giro d’Italia dominato dal rientrante Ivan Basso e un “triplete” dell’Inter. Ci si arriva dopo l’impresa dell’anno dello sport tricolore: Francesca Schiavone vince il Roland Garros ed entra nella storia. Un cammino in crescendo, una finale fantastica contro la favorita australiana Stosur. Una vittoria che riconsegna il tennis azzurro alle prime pagine dei giornali.
In Sudafrica invece le cose non vanno per il verso giusto. L’Italia campione in carica esordisce con un pari contro il Paraguay, risultato bissato clamorosamente contro i modesti neozelandesi. L’ultima sfida del girone, avversario la Slovacchia, resterà una pagina nera del nostro calcio. Una gara condita di errori che ci vede sconfitti ed eliminati. Il titolo va (per la prima volta) alla Spagna, che in finale batte l’Olanda ai supplementari. Noi torniamo a casa con un ultimo posto nel gruppo più modesto: finisce così l’era Lippi, sulla panchina azzurra arriverà Cesare Prandelli.

È estate di Europei per l’atletica e il nuoto. L’italia che salta, corre e lancia torna da Barcellona senza un oro (non accadeva da 52 anni) ma il movimento appare comunque in crescita. Alla fine sono 6 le medaglie azzurre: sugli scudi una straordinaria staffetta 4×100 maschile e il capitano Nicola Vizzoni. Storico il bronzo di Daniele Meucci che riporta l’Italia sul podio nel mezzofondo a distanza di 12 anni.
Nel nuoto si soffre: in vasca arrivano solo due titoli continentali (Scozzoli nei 50 rana e Pellegrini nei 200 sl). Eravamo abituati ad altro… tuttavia il bilancio è addolcito dalle buone cose fatte nei tuffi e dallo straordinario momento del fondo.

L’autunno porta i mondiali. Quello in casa di volley vede l’Italia al 4° posto, sconfitta in semifinale dai futuri campioni del Brasile. Quello di ciclismo, il primo senza Ballerini (scomparso in febbraio), non riserva gioie agli azzurri. Vince il norvegese Thor Hushovd, per l’Italia c’è in compenso l’oro di Giorgia Bronzini fra le ragazze. L’anno sta per finire. Novembre è il mese della vittoriosa finale di FedCup e dell’illusione Ferrari. Dall’esultanza ormai continua del tennis femminile (grande Flavia Pennetta stavolta) al brutale risveglio del Gp di Abu Dhabi. Il Mondiale di Formula1 va a Vettel, Alonso è secondo anche a causa della miope strategia dell’ultima gara.

Se ne va un anno e porta via con sé tanti protagonisti dello sport italiano. Un pensiero finale va a Enzo Bearzot, ct dell’Italia mundial. Addio Enzo. Addio 2010.

Riccardo Marchese
(per stadiosport.it)

Budapest 2010 – Il bilancio finale

Con l’oro di Cagnotto-Dallapè nei tuffi sincro da 3 metri l’Italia chiude il medagliere con 6 ori, 5 argenti e 6 bronzi. A deludere è un settore storicamente forte come il nuoto fra le corsie.

E’ un’Italia che resiste quella che esce dalla 30.a edizione dei Campionati Europei di Nuoto tenutisi a Budapest, una squadra in “divenire” che resta in alto nel medagliere (quinto posto con 6 ori, 5 argenti e 6 bronzi) grazie soprattutto al nuoto di fondo e ai tuffi, eccellenze italiane da curare in ottica Londra 2012.

IN CORSIA Dal nuoto in piscina arrivano solo 6 medaglie con 3 atleti, segnale della fase di transizione del movimento natatorio italiano. La copertina va al giovane Fabio Scozzoli, 22 anni e nuovo campione europeo sui 50 rana, dopo un già sorprendete bronzo sui 100. Stesso bottino per Federica Pellegrini: prima il terzo posto nei – per lei nuovi – 800 stile libero, poi l’oro nei 200. Anche qui c’è la sorpresa, decisamente brutta: qualche linea di febbre è sufficiente per rinunciare ai 400 sl, distanza dominata nell’ ultimo anno. Almeno provarci sarebbe stato nobile e giusto.
Il terzo medagliato nel nuoto fra le corsie è Samuel Pizzetti: doppio bronzo negli 800 e 1500 stile, gare vinte dal francese Rouault.

INDIETRO TUTTA Sei medaglie per l’Italia (2 ori e 4 bronzi), 21 per i francesi che dominano in piscina con gli uomini: 8 ori su 20 gare… marsigliese a go go.
Il bottino azzurro è così scarno che ci fa tornare indietro di un decennio dopo cinque edizioni sempre in doppia cifra. Tanti record negativi – uno su tutti l’esclusione dal podio della 4×200 maschile dopo 5 titoli europei consecutivi – ma non tutto è buio. Che il post-Castagnetti (l’allenatore dell’Italnuoto scomparso nell’ottobre scorso) non sarebbe stato facile era chiaro, ora però bisogna rimboccarsi le maniche. Ripartire dai giovani Scozzoli, Pizzetti, Orsi, Dotto, Pizzamiglio, Maglia (solo per citare chi si è messo in luce a Budapest), responsabilizzare Magnini (4° sui 100 sl con 48”67), recuperare Alessia Filippi dopo un anno quasi sabbatico e gestire al meglio Federica Pellegrini.

FONDO E TUFFI Al di là del nuoto fra le corsie benissimo il fondo, bene i tuffi, a secco il sincronizzato (quattro quarti posti).
Il nuoto in acque libere ha raccolto come non mai: 2 titoli europei (con Luca Ferretti nella 5 km e Valerio Cleri nella 25) 4 argenti e 2 bronzi.
Due ori anche dai trampolini: Tania Cagnotto ha vinto la gara individuale da 1 metro e il sincro in coppia con Francesca Dallapè da 3 metri. Malissimo la gara individuale dai 3 metri di entrambe con Tania che non è riuscita quindi a difendere la tripletta di un anno fa a Torino. Nel complesso la squadra dei tuffi può essere soddisfatta anche dall’argento di Noemi Batki dalla piattaforma e dalla presenza di almeno un azzurro in tutte le 10 finali. Citazione d’obbligo per il tedesco Patrick Hausding capace di salire sul podio (2 ori e 3 argenti) in tutte e cinque le gare in programma. Chapeau!

Il sito ufficiale di Budapest 2010

Omega Timing: risultati e tempi ufficiali

Lo speciale Europei del sito Fin – Federazione Italiana Nuoto

Gli Europei di nuoto 2010 su Wikipedia

Riccardo Marchese
(per stadiosport.it)

Budapest 2010 – Diciassette medaglie! Ma il nuoto soffre

Grazie al fondo e ai tuffi l’Italia resta nelle zone nobili del medagliere chiudendo quinta con 6 ori, 5 argenti e 6 bronzi. Ma fra le corsie si torna indietro di dieci anni. Nel video l’oro di Fabio Scozzoli sui 50 rana:

Ecco il riepilogo delle medaglie italiane alla 30.a edizione dei Campionati Europei di Nuoto:

6 ORI

FONDO Luca Ferretti 5 km U
FONDO Valerio Cleri 25 km U
NUOTO Federica Pellegrini 200 sl D
NUOTO Fabio Scozzoli 50 rana U
TUFFI   Tania Cagnotto trampolino 1 m D
TUFFI   Tania Cagnotto/Francesca Dallapè trampolino sincro 3 m D

– 5 ARGENTI

FONDO Simone Ercoli 5 km U
FONDO Valerio Cleri 10 km U
FONDO Giorgia Consiglio 10 km D
FONDO Simone Ercoli, Simone Ruffini, Rachele Bruni 5 Km a squadre
TUFFI   Noemi Batki piattaforma 10 m D

– 6 BRONZI

FONDO Simone Ruffini 5 km U
FONDO Martina Grimaldi 25 km D
NUOTO Samuel Pizzetti 800 sl U
NUOTO Samuel Pizzetti 1500 sl U
NUOTO Federica Pellegrini 800 sl
NUOTO Fabio Scozzoli 100 rana U


Il sito ufficiale di Budapest 2010

Omega Timing: risultati e tempi ufficiali

Lo speciale Europei del sito Fin – Federazione Italiana Nuoto

Gli Europei di nuoto 2010 su Wikipedia

Riccardo Marchese