F1 – Il 2012 è senza italiani

La Caterham sostituisce Jarno Trulli con il russo Petrov a meno di un mese dall’inizio del Mondiale. Dopo 43 anni nessun pilota tricolore sarà al via della stagione.

Non è un fulmine a ciel sereno ma solo un segno dei tempi. Tempi bui per i piccoli team in Formula1, “costretti” fra mille difficoltà ad affidarsi non al pilota di maggior talento, di esperienza, insomma al più bravo, ma a quello che porta più soldi. Sì perché la figura del pilota-pagante non è più tanto misteriosa: chi ha dietro uno sponsor lavora, chi porta in dote solo le sue qualità rischia di restare a guardare.

L’ultimo a pagare (ma non nel senso cui sopra) è Jarno Trulli, 15 anni in Formula1, una vittoria in Renault (Montecarlo 2004), e altri 10 podi. Dopo il ritiro della Toyota nel 2010, era approdato alla Lotus. Due anni ad arrabattarsi in fondo al gruppo, mai più su di un 13° posto. In inverno la Lotus diventa Caterham, conferma i suoi piloti, eppure il sedile di Jarno resta traballante. Su di lui l’ombra di Vitalij Petrov, mollato dalla Renault che ha puntato sul ritorno nel circus di Kimi Raikkonen.
Il resto è  il comunicato apparso stamattina sul sito della Caterham, un grazie a Trulli e un benvenuto a Petrov, ingaggiato “per garantire nuovo slancio al team, con un occhio realistico sul mercato economico globale” si legge nella nota. In sostanza: grazie dello sponsor e speriamo ora di allargare gli orizzonti del team nel vasto e ricco panorama di investitori russi.

Con l’addio di Trulli scompaiono dalla Formula1 i piloti italiani. Neppure Vitantonio Liuzzi era stato infatti confermato dalla Hrt, che ha scelto l’esperienza di De La Rosa e i soldi degli sponsor indiani portati da Karthikeyan.
Dunque, dopo 43 anni un campionato del Mondo di Formula1 partirà senza piloti di casa nostra, l’ultima volta accadde nel 1969. Su questo dato incide di sicuro la crescita del fenomeno dei piloti sponsorizzati, ma è altrettanto vero che da tempo la scuola italiana (persa anche la Minardi) è rimasta ferma alla coppia Fisichella-Trulli (oggi 38 anni il primo e 37 il secondo). Il vero rischio è che questa stagione senza bandierine tricolori possa non restare l’unica.

Per gli amanti delle statistiche, gli ultimi punti di un pilota italiano sono stati conquistati da Liuzzi (6° su Force India) nel Gp di Corea 2010; l’ultimo podio da Trulli (2° su Toyota) nel Gp del Giappone 2009; l’ultima pole da Fisichella (su Force India) nel Gp del Belgio 2009; l’ultima vittoria sempre da Fisichella (su Renault) nel Gp della Malesia 2006.

Il sito ufficiale Formula1.com

Piloti e Team: il quadro completo della stagione 2012

Riccardo Marchese

Pubblicato il 17 febbraio 2012, in 2012, Formula1, Motori con tag . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 3 commenti.

  1. Credo che il problema della mancanza di talenti italiani capaci di approdare in F1 dipenda in gran parte dai contemporanei successsi nella moto GP, a cominciare da Rossi: un bambino che voglia dedicarsi alle corse oggi ha più ‘idoli’ nella moto, piuttosto che nella F1… Forse la Ferrari avrebbe dovuto avere un pò di coraggio (insomma, ma un Fisichella avrebbe fatto così peggio di Massa?)… a questo punto, bisognerà pazientare e aspettare che nasca qualche vero e proprio ‘fenomeno’…

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    @Rossella, perché no!

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