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Barcellona 2010 – Vizzoni argento dieci anni dopo

Terza medaglia per l’Italia agli Europei di atletica: Nicola Vizzoni spinge il suo martello a 79.12 all’ultimo lancio e conquista uno splendente argento. Dieci anni dopo l’Olimpiade di Sidney…

Seconda giornata dei Campionati europei di atletica di Barcellona e terza medaglia per l’Italia. Non male. Dopo l’argento di Alex Schwazer nella 20 km di marcia e il bronzo a sorpresa di Daniele Meucci nella gara dei 10.000 metri arriva un’altra inattesa piazza d’onore con il capitano della squadra azzurra Nicola Vizzoni nel martello.

Segnali di un’Italia diversa, capace di reagire, di “metterci l’anima”, cosa che qualche anno fa forse non avveniva. Esemplare la gara di Vizzoni: con il suo 78.03 era terzo, poi il lancio del bielorusso Sviatokha all’ultima tornata, 78.20. Nicola si ritrova giù dal podio, serve un prodigio: bisogna eguagliare il record stagionale nel lancio più importante del’anno. Tirar fuori il meglio di sé quando serve, cose che fanno solo i fuoriclasse.
Il martello esce veloce, vola alto sospinto dal classico urlo di Nicola e atterra non distante dalla fettuccia degli 80 metri. 79.12 e la difesa del bronzo porta ad un argento. La replica dell’ungherese Pars non sortisce effetti e il titolo europeo va allo slovacco Charfreitag (80.02). Slovacchia-Italia-Ungheria, questo il podio.

Vizzoni, oggi 37enne, ritrova una medaglia di valore a distanza di dieci anni. L’argento di Sidney formalmente valeva di più – era un’Olimpiade – ma nella sostanza in una specialità come il martello l’eccellenza è tutta in Europa. Il sogno resta Londra 2012 – l’Olimpiade – anche perché aspettare altri dieci anni per una medaglia non appare pensabile.

Il sito ufficiale di Barcellona 2010

Riccardo Marchese

Barcellona 2010 – Meucci storico, mezzofondo a medaglia

Agli Europei di atletica arriva la seconda medaglia per l'Italia, un bronzo conquistato da Daniele Meucci nei 10.000 metri. Il mezzofondo azzurro torna protagonista.

Dopo 12 anni l'Italia ritrova una medaglia in un settore che in passato è stato foriero di successi. Poi il buio. Dall'Europeo di Budapest '98, quando Alessandro Lambruschini fu argento nei 3.000 siepi, a Barcellona 2010. Un digiuno lungo sei mondiali, tre olimpiadi e due campionati europei.

Un'astinenza interrotta da Daniele Meucci da Pisa, 25 anni, tre esami alla laurea in ingegneria dell'automazione. E chissà che proprio i suoi studi non abbiano influito positivamente sul suo modo di comportarsi in gara. Come una macchina, senza errori, praticamente perfetto. Meucci si è incollato al britannico Thompson, ha tenuto a lungo la quarta piazza, un azzardo come dichiarato da lui stesso dopo il traguardo. Il crollo del marocchino naturalizzato spagnolo Lamdassen ha aperto la strada verso le medaglie. La volata con l'inglese per la piazza d'onore è finita praticamente pari. Questione di millesimi – in una gara di 10 Km ha davvero poco senso considerarli – che danno il bronzo a noi e l'argento a Thompson, permettendo ai britannici di completare la doppietta. Titolo europeo a Mo Farah, ma la notizia è che sul podio di una gara di mezzofondo torna l'Italia. 

Il sito ufficiale di Barcellona 2010

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Riccardo Marchese

Barcellona 2010 – Si inizia con un argento

Alex Schwazer è secondo nella 20 Km di marcia, gara d'apertura degli Europei di atletica. Titolo al giovanissimo russo Emelyanov. Quinto Giorgio Rubino.

Si inizia con un argento ed è un buon andare. L'Italia dell'atletica rompe gli indugi già dalla prima gara e con il suo uomo di punta, Alex Schwazer, trova la prima medaglia in questa ventesima edizione dei Campionati europei d'atletica.

La 20 Km di marcia non era propriamente la gara di Alex – campione olimpico nella 50 km – che pure a Barcellona si presentava con il miglior tempo. Testa di serie, uomo da battere. E "Schwarzy" ci ha provato da subito: fuga iniziale sul ritmo di quattro minuti al km, con lui il russo Stanislav Emelyanov, 19 anni. Non perfetta l'interpretazione di gara in chiave squadra degli azzurri: ad occuparsi dell'inseguimento sono Rubino e Brugnetti.
Al km 8 Schwazer desiste, si accoda al gruppetto e davanti resta il solo Emelyanov. Poco oltre la metà gara arriva l'attacco decisivo del russo che allunga, mentre di schianto cede il campione olimpico di Atene 2004 Ivano Brugnetti, ritiro senza avvisaglie.
Il gruppo si assottiglia e ad inseguire restano Schwazer e il portoghese Vieira, già bronzo a Goteborg 2006. Alex si gestisce: provare a riprendere il russo significherebbe spendere troppe energie anche pensando alla 50 km di venerdì. Così si limita ad un attacco all'ultimo Km per difendere la piazza d'onore, missione compiuta e prima medaglia tricolore. Vieira tiene il terzo posto mentre Giorgio Rubino chiude al quinto.

L'Italia torna all'argento dopo due edizioni degli Europei. Nella tabella sotto ecco il riepilogo degli ultimi score azzurri:

Medaglie italiane alle ultime cinque edizioni degli Campionati Europei
 
  ORO ARG BRO Tot
Spalato 1990 5 2 5 12
Helsinki 1994 2 3 3 8
Budapest 1998 2 4 3 9
Monaco 2002 1 3 4
Goteborg 2006 2 1 3

Il sito ufficiale di Barcellona 2010

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Riccardo Marchese

Barcellona 2010 – Lo spot degli Europei d’atletica

Stasera cerimonia d’apertura con Antonietta Di Martino portabandiera (diretta dalle 21:45 su RaiSport1). Domani alle 8:05 parte la 20 Km di marcia con Alex Schwazer possibile protagonista. 


Il sito ufficiale di Barcellona 2010

Verso gli Europei d’atletica… Howe oro a Goteborg2006

Al via dal 27 luglio a Barcellona la ventesima edizione degli Europei d’atletica. Quattro anni fa gli azzurri chiusero con due ori (Howe nel salto in lungo e Baldini nella maratona) e un bronzo (Rigaudo nella 20 Km di marcia).

Il sito ufficiale di Barcellona 2010

Berlino2009: quella volta che restammo a secco

Ai Mondiali di atletica tedeschi l’Italia per la prima volta chiude senza medaglie. Super-Bolt fa tripletta nella staffetta e la sua Giamaica è seconda solo agli U.s.a. nel medagliere.

 “ZERU TITULI” Questo direbbe Mourinho dell’Italia dell’atletica. In realtà va anche peggio, perché quello appena concluso a Berlino, oltre ad essere il terzo mondiale di fila senza titoli per gli azzurri (l’ultimo oro resta quello di Giuseppe Gibilisco a Parigi nel 2003) è il primo nella storia senza neppure podi. Due medaglie di legno – Rubino nella 20 Km di marcia e Di Martino nell’alto – e altri sette piazzamenti nei dieci, il bottino azzurro è tutto qui.

DELUSIONI? Eppure resta difficile addossare responsabilità ai singoli atleti. Alex Schwazer ed Elisa Rigaudo diventano colpevoli per non aver ripetuto le prove di Pechino. Troppo facile. Antonietta Di Martino non conferma il podio mondiale di due anni fa, ma pochi tengono conto che rispetto alle atlete sul podio a Berlino paga una ventina di centimetri d’altezza.
La verità è che l’Italia dell’atletica non ha più dietro un movimento. Ci affidiamo alle tre o quattro eccellenze che sono talenti naturali e che vengono lasciati troppo spesso al loro destino. Lo testimonia Antonietta Di Martino quando dice di essere caduta quasi in depressione a causa di allenamenti in solitaria, o il caso Andrew Howe e un infortunio che non trova cura da troppo tempo.

BARCELLONA 2010 Proiettando i piazzamenti ottenuti dagli azzurri a Berlino il quadro diventa meno fosco in ottica Europei del prossimo anno. E’ un gioco sia ben chiaro: Silvia Weissteiner sarebbe oro nei 5.000, Giorgio Rubino argento nella 20 Km, così come la 4×100. Attendendo qualcosa di nuovo e importante dalle stelle…

Il sito ufficiale dei Mondiali di Atletica Berlino2009 (inglese e tedesco)

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Riccardo Marchese

Bolt da sogno, Italia da incubo

Nei 200 metri il giamaicano ottiene l’oro con un nuovo incredibile record del mondo (19”19). Per gli azzurri invece non c’è gioia: Schwazer si ritira nella 50 Km di marcia. Ora rischiamo seriamente di restare fuori dal medagliere.

Ap

Poco più di due milioni e mezzo di abitanti – la metà di quanti ne conta il Lazio – in 11.000 Km quadrati di superficie, pressappoco l’Abruzzo. Il prodigio Giamaica letto in questi numeri fa ancora più sensazione.
Ai Mondiali di atletica di Berlino questo piccolo paese del Centro America sta lottando alla pari con le storiche superpotenze dello sport, Usa e Russia su tutti.
Finora 5 ori, 2 argenti e 2 bronzi ma non è ancora finita, anche le staffette veloci dovrebbero tingersi di giallo, verde e nero, così da migliorare il bottino di Pechino (6 ori – 3 argenti – 2 bronzi) ottenuto, neanche a dirlo, tutto nell’atletica o ancor più specificamente tutto nelle gare di velocità (dai 100 ai 400 metri, ostacoli inclusi). Perché in Giamaica si corre, e si corre forte…

MISTER 11 CENTESIMI Come dire altrimenti di Usain Bolt, il velocista che nel giro di un anno ha riscritto la storia della velocità. La sua doppietta con doppio record del mondo a Pechino apparve come qualcosa di insuperabile, oggi è già preistoria. Oggi è Berlino: oro e record nei 100, oro e record anche nei 200 metri, davanti al panamense Alonso Edward e allo statunitense Wallace Spearmon. Ma c’è qualcosa in più che va oltre la semplice definizione di record del mondo. Usain Bolt ha abbassato quelli che erano già i suoi primati di ben 11 centesimi, da 9”69 a 9”58 e da 19”30 a 19”19 . Un’enormità, un balzo di decenni nella distanza più breve, visto che qui non sono entrati in causa supercostumi o assurdità del genere.
L’interrogativo ora è fin dove Bolt potrà arrivare. Con un po’ di vento a favore non è un azzardo affermare che possa scendere sotto i 9 secondi e mezzo nei 100 e sotto i 19 secondi nei 200. Da brivido.

AZZURRI Per la prima volta ad un mondiale l’Italia che corre, salta e lancia rischia di tornare a casa senza medaglie. Sembrava difficile far peggio di Helsinki 2005, quando arrivò solo il bronzo di Alex Schwazer. Ancora a lui era stato affidato il compito di salvare la faccia della spedizione tricolore. Ma il doppio bronzo mondiale e campione olimpico in carica è incappato nella classica giornata no, quella che negli sport di fatica estrema ti rende “svuotato”. E la 50 km di marcia è fatica per eccellenza. L’oro è andato al russo Sergey Kirdyapkin, miglior italiano è stato Marco De Luca, ottavo con il suo primato personale 3:46’31”.

ULTIME SPERANZE Carte da giocare ne abbiamo veramente poche. Il redivivo Giuseppe Gibilisco, campione del mondo a Parigi 2003 e bronzo olimpico ad Atene, ha centrato un’insperata finale nel salto con l’asta. Difficile chiedergli di più. Stesso discorso per Clarissa Claretti entrata nella finale del lancio del martello con la dodicesima e ultima misura (70.01). Eguagliare il settimo posto di Pechino passando il primo taglio di quattro atlete sarebbe per lei un buon risultato.
Resta l’illusione della staffetta 4×100 metri maschile, capace di entrare in finale con il quarto tempo (38”52) vincendo la propria semifinale contro… la Giamaica. Certo mancavano Powell (in forse) e Bolt ma è stato comunque esaltante. Finora il miglior sprazzo di azzurro in questo mondiale giallo, verde e nero.

Il sito ufficiale dei Mondiali di Atletica Berlino2009 (inglese e tedesco)

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Riccardo Marchese

Aggrappati ad Alex

Ai Mondiali di atletica di Berlino l’Italia è ancora senza medaglie. Migliori risultati i quarti posti di Antonietta Di Martino nel salto in alto e di Giorgio Rubino nella 20 Km di marcia. L’unica speranza concreta resta Schwazer…

L'ingresso solitario nello stadio di Pechino. (Alexschwazer.com)

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Berlino 2009 – Bolt scrive la storia

Ai Mondiali di atletica di Berlino Usain Bolt vince i 100 metri con 9”58, nuovo stratosferico record del mondo. Argento per l’americano Gay, bronzo per l’altro giamaicano Powell.

Bolt sul traguardo: il crono segna il suo storico 9''58. (GazSport)

Berlino, domenica 16 agosto 2009: l’uomo si scopre più veloce. E non di poco. Usain Bolt ha vinto il suo primo oro ad un mondiale abbassando il record del mondo nei 100 metri di 11 centesimi.
Un’enormità scendere dal suo 9”69 ottenuto a Pechino con facilità disarmante, a 9”58, mettendoci finalmente impegno quasi fino alla fine. 11 centesimi in meno, un abisso, un balzo di decenni. Per rendere l’idea, dal record di Jim Hines, 9”95 all’Olimpiade di Città del Messico nel ’68, fino a quello di Bolt a Pechino, il miglioramento era stato, nel corso di 40 anni, di 26 centesimi.

Si entra in un altra dimensione, si fissa l’appuntamento per abbattere la soglia dei 9 secondi e mezzo. Discorsi che chissà quanto faranno piacere a Tyson Gay, argento con 9”71, tempo che sarebbe valso tutti gli ori di mondiali e olimpiadi fino a Pechino. Nuovo record personale, record americano, addirittura 14 centesimi meglio del suo 9”85 che portò all’oro nella precedente edizione dei mondiali, a Osaka nel 2007.
Allora come oggi il bronzo va ad Asafa Powell (9”84), l’ex recordman senza ori individuali, un atleta che soffre le finali anche se a Berlino stava riuscendo nell’impresa di restare fuori al primo turno (terzo in batteria con un rischiosissimo 10”38).
Tre protagonisti che fanno dimenticare il resto, e che al di là di meeting e golden league (diamond league dal prossimo anno) rivedremo giocarsi qualcosa di importante solo fra due anni, nel mondiale coreano di Daegu, quello che porterà dritti a Londra. Chissà allora Bolt che appuntamenti avrà preso.

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Riccardo Marchese

Quattro medaglie e torna l’oro

Alex Schwazer vince la 50 km di Marcia, Mauro Sarmiento è argento nel taekwondo. Bronzi dalla canoa con Facchin-Scaduto nel K2 e dal pugilato con Vincenzo Picardi (categoria -51 Kg).

L'esultanza di Alex (Reuters)

Otto giorni dopo l’inno italiano torna a risuonare a Pechino; il merito è di Alex Schwazer, autentico dominatore della 50 Km di marcia. L’altoatesino ha condotto una gara perfetta senza rischiare di andare sottoritmo come ai mondiali di Osaka 2007, quando arrivò al traguardo terzo e in lacrime per avere ancora tante energie da spendere. Questa volta al traguardo Schwazer arriva primo con più di due minuti di vantaggio sul secondo, l’australiano Jared Tallent. A completare il podio il russo Denis Nizhegorodov, argento ad Atene 2004.

RISVEGLIO AZZURRO L’oro di Schwazer è il settimo per l’Italia che resta sempre nona nel medagliere. Il bottino totale delle medaglie sale invece a quota 25 (7 ori, 8 argenti e 10 bronzi) più due virtuali che arriveranno dalla boxe in cui Roberto Cammarelle (cat. +91 Kg) e Clemente Russo (-91 Kg) hanno raggiunto la finale. Non ce l’ha fatta invece Vincenzo Picardi (cat. -51 Kg), sconfitto in semifinale dal thailandese Jongjohor. Per lui arriva comunque una preziosa medaglia di bronzo.

PRIMA STORICA Mauro Sarmiento è il primo italiano medagliato nel taekwondo, sport olimpico dal 2000. L’azzurro ha raccolto l’argento nella categoria -80 Kg, dopo essere stato battuto in finale dall’esperto iraniano Hadi Saei. In precedenza Sarmiento aveva battuto i due principali favoriti al titolo: l’americano Steven Lopez ai quarti e il giovanissimo britannico Cook in semifinale.

CANOA L’altro bronzo di giornata arriva dal K2 1000m con la grande rimonta azzurra firmata da Andrea Facchin e Antonio Scaduto. Niente da fare invece per il K4 del portabandiera Antonio Rossi, quarto e fuori dal podio.

Il programma delle gare giorno per giorno

Il Medagliere di Pechino 2008

Riccardo Marchese